Ripenso con nostalgia alla mia prima volta a Londra. Alla cura con cui venni accolta in famiglia con un semplice piatto di pasta. Peccato che gli spaghetti fossero diventati immangiabili, scotti e tutti appiccicati. Mi portarono questo piatto con al centro un groviglio informe di roba bianchiccia e accanto mi misero un barattolo di ketchup. Ricordo ancora l’imbarazzo del momento. La mia poca dimestichezza con la lingua. Non sapevo se ridere o piangere. Poi mangiai due bocconi e mi definii sazia. “I’m full” dissi.
La mattina seguente ero preoccupata che continuassero a “propormi” cibo all’italiana. E invece tipica colazione anglosassone. Con salsiccia, bacon, uova e per fortuna toast. Burro e marmellata c’erano. Mi ritenni fortunata. Stavo per servirmi quando mi dissero che dovevo assolutamente provare il “peanut butter”. Mi finsi entusiasta. Alla peggio avrei mangiato qualcosa più tardi. E invece mi ricordo ancora quel gusto unico, con una punta salata che lasciava in bocca un sapore buono. Feci il bis. Tutte le mattine. Divenne facile fare colazione. Toast col burro d’arachidi. Tornata a casa, credo sia stata una delle cose che mi è più mancata. Oltre allo spirito unico che si vive e si respira a Londra.
Crescendo ho imparato a farlo da me. Si tratta di una ricetta davvero easy. Si fa in poco tempo e dura a lungo. Le mie colazioni ogni tanto prevedono un cucchiaino di burro d’arachidi su una fetta di pane. Che buono.
Se volete come sempre nelle note vi racconto un po’ di curiosità!!
Ingredienti
150 g di arachidi sgusciate
1 cucchiaino di miele
1 pizzico di sale
3 cucchiai di acqua (facoltativo)
1 cucchiaino di olio (facoltativo)
1 manciata di arachidi tritate (facoltativo)
Preparazione
Sgusciate le arachidi e pesatene 150 g.
Accendete il forno a 160 gradi.
Mettete le arachidi su una teglia ricoperta di carta forno e allargatele. Infornate e fate tostare per 5/8 minuti. Questo passaggio potreste farlo anche in una padella antiaderente, ma è più semplice bruciarle e il gusto ne risentirebbe.
Fate raffreddare le arachidi.
Mettetele in un mixer insieme al cucchiaino di miele (io ho usato trifoglio, voi potete usare acacia o comunque un miele dal gusto poco deciso) il sale e cominciate a tritare. Inizialmente si formerà un composto sabbioso, raccoglietelo se dovesse depositarsi ai lati, e riprendete a frullare. Si creerà una crema. Continuate a tritare fino a rendere il composto omogeneo e cremoso.
Ecco pronto il burro di arachidi.
La consistenza senza aggiunta di olio e acqua è questa.
Se desiderate un burro di arachidi ancora più morbido aggiungete l’acqua e un cucchiaino di olio. Consiglio di usare un olio di semi delicato, oppure un olio di oliva “invecchiato” (questo è il mio metodo, uso l’olio dell’anno prima).
La consistenza sara questa.
Questa è la versione “creamy”.
Se volete la versione “crunchy” aggiungere una manciata di arachidi tritate grossolanamente, o in un mixer oppure mettendole in una busta per alimenti e schiacciandole con un batticarne.
Una volta pronto, ponete il composto in un barattolo pulito, con tappo o guarnizione nuova, e conservate in frigo per una settimana, 10 giorni.
Ora non vi resta che andare in cucina.
Note
- Le prime notizie sulle arachidi hanno origini antiche. Le popolazioni azteche e inca, per esempio, le pestavano e ne ricavano una pasta.
Si ritiene che G.W. Carver, botanico statunitense, che promosse la coltivazione delle arachidi e studió tanti modi di impiego del prodotto (alimentari, tecnologici e industriali), sia l’inventore del famoso burro ma la storia ci narra vicende diverse.
Il canadese M.G. Edson fu il primo a brevettare, nel 1884, un procedimento industriale per il produrre il burro di arachidi.
Nel 1895 il dottor J. H. Kellogg brevettó un procedimento diverso che non ne prevedeva la tostatura, ritenendo che potesse aiutare a dare proteine e nutrimento ai pazienti che non riuscivano a ingerire cibi solidi.
Da allora è un prodotto di uso comune. Versatile e appetitoso. - Sicuramente è un prodotto abbastanza calorico. Consumato con moderazione, però, può essere inserito anche in un contesto di dieta dimagrante. È ricco di proteine e sali minerali. I suoi valori nutrizionali sono simili a quelli dell’olio d’oliva. Pertanto, possiamo godercelo con tutta tranquilla. A patto però che sia “homemade”.
- Differente è la questione del burro d’arachidi industriale. Se volete mangiarlo, ma non farlo, vi raccomando di sceglierne uno che non preveda l’uso di grassi e olii idrogenati, ma che sia puro. Potete trovarlo nei negozi bio ad esempio.
- Per la conservazione i tempi sono indicativi. Sostanzialmente nel mio frigo il burro d’arachidi non ha mai superato il decimo giorno.😉
Vi lascio con un cuore di arachidi. A presto.